giovedì 30 aprile 2015

Pensioni e recupero quote indebite: termini di prescrizione

Restituzione delle pensioni indebite: ecco fino a quando l’INPS può chiedere indietro le somme erogate in eccesso.

In caso di importi dell’assegno previdenziale corrisposti in più, l’INPS può richiedere la restituzione delle quote di pensione indebite, ma esiste un termine diprescrizione oltre il quale l’Istituto non può avanzare tale pretesa. In particolare la pretesa di pagamento non può essere avanzata oltre dieci anni.
Tale ipotesi si verifica nel caso in cui l’INPS eroghi assegni pensionistici o assistenziali in realtà non dovuti, per poi chiedere indietro le somme corrisposte in più, come avvenuto ad esempio con gli importi indebitamente corrisposti a pensionati pubblici nel corso del 2013.
Verifiche INPS
In teoria l’INPS verifica ogni anno le situazioni reddituali dei pensionati incidenti sulla misura o sul diritto alle prestazioni pensionistiche e provvede, entro l’anno successivo, al recupero di quanto eventualmente pagato in eccedenza.
Termini di prescrizione
Tuttavia può accadere che l’INPS si accorga di tale errore troppo tardi. Se la richiesta di restituzione dell’indebito pagamento arriva dopo 10 anni, questa non può essere considerata valida, perché caduta in prescrizione, e l’Istituto di Previdenza non può pretendere la restituzione delle somme corrisposte in eccesso.
Da sottolineare che termine di prescrizione decorre dalla data dei pagamenti indebiti, ma è interrotto da una qualsiasi comunicazione con la quale il creditore chieda il rimborso in oggetto. Va poi ricordato che con la sentenza n. 1315/1995 la Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione decennale decorre solo se e dopo che l’INPS abbia avviato il recupero nel termine annuale.
Dichiarazioni dei redditi
Le dichiarazioni dei redditi presentate al Fisco andrebbero conservate fino alla fine del quarto anno successivo a quello durante il quale sono state presentate, unitamente alla ricevuta. È tuttavia utile conservarle per un anno in più, per via del maggior tempo a disposizione del Fisco per accertare d’ufficio le dichiarazioni omesse, per avere la documentazione alla mano in caso di controlli fiscali e contestazioni

FONTE PMI

mercoledì 29 aprile 2015

Municipio XIV, i centri anziani vanno in scena per promuovere la sicurezza

Il progetto vincitore del bando regionale "Bene in comune" coinvolgerà tutti i centri del territorio per un totale di oltre 7 mila iscritti. La realizzazione di una serie di spettacoli anche per contrastare solitudine ed esclusione sociale
Si chiama “Teatriamo in sicurezza” ed è il progetto presentato dal Municipio XIV vincitore dell'avviso pubblico“Bene in comune” della Regione Lazio per la promozione dell'invecchiamento attivo. Avviato in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, il progetto prevede la realizzazione di alcunispettacoli teatrali che vedono protagonisti proprio gli anziani e che diventano così non solo una forma di intrattenimento ma anche una sorta di strategia di informazione.
Gli spettacoli avranno come filo conduttore il tema della sicurezza nella vita degli anziani: dalla sicurezza in casa alla sicurezza intesa anche come capacità di riconoscere e prevenire il fenomeno sempre più diffuso delle truffe, fino anche alla sicurezza nella salute in termini di alimentazione e attività motoria. L'idea è quella di coinvolgeretutti i 9 Centri Anziani presenti sul territorio del Municipio XIV, per un totale di circa 7.300 iscritti.

Una forma di socializzazione e di intrattenimento che non sia solo divertente ma anche utile. Un nuovo modo di incontrarsi, di confrontarsi e di scongiurare la solitudine e l'esclusione sociale nella popolazione più anziana di questo territorio. Il progetto verrà presentato ufficialmente mercoledì 29 aprile alle ore 10:30 nella Sala Consiglio del Municipio XIV (via Battistini 464). Saranno presenti l'Assessore alle Politiche Sociali Barbara Funari, laPresidente della Commissione Affari Sociali Silvia Ascani, il Presidente dell’A.N.C.S. Michele Panzarino, la Coordinatrice del progetto Luisa Bianconi e il Direttore Artistico Fabrizio Giannini.

martedì 28 aprile 2015

iNonno: le voci degli anziani raccontano la storia di Milano

logo inonnoiNonno è un’applicazione per smartphone e tablet che ha come obiettivo quello di far conoscere la storia recente, le curiosità e le prelibatezze culinarie della propria città attraverso i racconti e i ricordi delle persone anziane. L’applicazione sfrutta un sistema di mappe e lageolocalizzazione per consentire all’utilizzatore di muoversi tranquillamente per il centro della città e scoprire passeggiando le storie raccontate dai testimoni.
Nata nella Scuola Internazionale di Dottorato “Formazione della persona e mercato del lavoro” dell’Università degli Studi di Bergamo grazie alla vittoria di un bando indetto dalla Regione Lombardia e in vista di Expo 2015, l’applicazione iNonno si concentra – almeno per il momento – sulle città di MilanoBergamo e Brescia.
Le testimonianze delle persone anziane sono state raccolte dai dottorandi per adempiere a tre compiti principali: rispondere alle esigenze degli insegnanti, prevalentemente della scuola media, che hanno difficoltà ad affrontare in aula i periodi della nostra storia recente sui quali iNonno ha deciso di concentrarsi: “Seconda Guerra Mondiale”, “1968 e dintorni”, “Anni di Piombo”; essere un punto d’incontro tra giovani e anziani per favorire il contatto, e quindi il volontariato, con gli anziani presenti nelle strutture dove sono state svolte le interviste; trasformarsi in una guida originale e alternativa per i turisti che vogliano scoprire la città approfittando di uno sguardo “d’altri tempi”.
Infatti, la voce degli anziani protagonisti di iNonno è in grado di raccontare la storia della città come nessun libro storico saprebbe fare, trasformandola in una materia interattiva, dinamica e accessibile a tutti. Nell’instaurare un dialogo con i soggetti attivi del territorio lombardo (cooperative, case di cura per anziani,…), il progetto è stato accolto con entusiasmo anche dalle persone anziane che vi hanno trovato l’opportunità di trasmettere l’immagine di un anziano che vuole essere una risorsa attiva del tessuto sociale. In quest’ottica, il progetto pone molta attenzione alle politiche dell’“Invecchiamento attivo” proposte a livello europeo e intende operare concretamente per valorizzare oltre alla produttività “economica” dell’anziano anche quella “sociale”.
Inoltre, proprio in occasione di Expo 2015, è stata aggiunta nell’applicazione la sezione “Storie di cibo” dedicata a una riflessione approfondita sulle abitudini culinarie, le ricette e i luoghi del cibo tipici della storia di ciascuna città.
Oltre alle case di cura per gli anziani, il progetto iNonno si è avvalso dell’aiuto di diversi partner per raccogliere il materiale necessario. In particolare per la città di Milano, il progetto è stato sostenuto proprio da MilanoFree.it e dalla casa editriceMeravigli Edizioni, che hanno messo a disposizione i loro materiali, i quali sono poi stati vagliati e selezionati dai dottorandi afferenti all’area pedagogica della Scuola di Dottorato

iNonno: le voci degli anziani raccontano la storia di Milano

lunedì 27 aprile 2015

I centri anziani viterbesi nel limbo

VITERBO - I centri anziani viterbesi si trovano in una situazione di limbo, sono sospesi tra quello che dicono le nuove leggi e il vecchio sistema dell’affidamento diretto. Dal 2008 la nuova normativa dispone che i Comuni li affidino a delle associazioni, con un proprio statuto e quindi titolate a ricevere i finanziamenti da parte dell’ente. Ma il Comune di Viterbo ha lasciato scorrere diversa acqua sotto ai ponti senza mettere mano alla questione fino a oggi.
E continua, per rimanere in gergo acquifero, a lavarsene le mani. Praticamente la gestione attuale dei centri anziani viterbesi è in barba a quanto previsto dalle norme. Con i vecchi affidatari individuati dal Comune, ma che non hanno la forma giuridica prevista.
Circa un mese fa, a onor del vero, il delegato Livio Treta si era presentato in commissione con una proposta. Le divergenze di vedute all’interno della maggioranza però l’hanno spinto a ritirare il documento.
L’idea era quella di far costituire in associazioni gli organismi esistenti, e che gestiscono i centri, e continuare così la gestione. Una prospettiva che però a fatto storcere il naso a più di un consigliere, con alcuni che hanno posto l’interrogativo: “Perché non fare un bando?”.
Così il Comune continua a fornire le sedi, i pagamenti delle utenze e magari anche qualche finanziamento per eventi vari nonostante le norme dispongano che questo sistema di gestione non è più possibile.
I Cinque Stelle stanno lavorando, con il consigliere Gianluca De Dominicis, a un’interrogazione scritta dove si tiene conto all’amministrazione comunale di questo stato di cose. Intanto i centri anziani, che in realtà dovrebbero funzionare da centri polivalenti, continuano a galleggiare così come prima del 2008.

venerdì 24 aprile 2015

Ricerca nazionale su anziani e gioco d’azzardo

Anziani sempre a più a rischio di gioco d’azzardo patologico.
Fra Gratta e vinci e Superenalotto in molti si giocano la pensione.


L'azzardo non è un gioco - La ricerca completa

L’indagine Anziani e Azzardo, condotta da Gruppo Abele, Auser Nazionale e in collaborazione con Libera, ha avuto quale obiettivo l’esplorazione del comportamento di gioco d’azzardo tra la popolazione over 65 incontrata da Auser in 15 regioni d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto). 1000 persone hanno aderito all’iniziativa, compilando il questionario; 864 sono stati i questionari sottoposti ad analisi in quanto completi.

Abbiamo promosso questa ricerca – sottolinea Enzo Costa presidente nazionale Auser -per colmare un vuoto di informazione. Chi meglio di un’associazione che opera per innovare la cultura dell’invecchiamento poteva indagare e comprendere quali sono i comportamenti e le motivazioni che spingono al gioco le persone anziane e  quali sono le conseguenze in termini di spesa e di problemi di relazione. Vogliamo far crescere tra le persone anziane la consapevolezza  di quanto possa essere facile cadere nei rischi del gioco d’azzardo patologico che ha ricadute umane e sociali pesantissime”. “L’ Auser – prosegue Costa  -  è in prima linea per risvegliare nelle istituzioni e nella politica l’attenzione  sul degrado a cui il gioco d’azzardo  espone le persone, le strade delle nostre città e dei paesi”.
L’Auser è fra le organizzazioni promotrici della Campagna “Mettiamoci in gioco”, alla quale aderiscono associazioni non profit, sindacati, enti locali ed ha sostenuto il “Manifesto dei sindaci per la legalità” e il movimento “Non Slot”. “Il nostro impegno – conclude Costa -proseguirà con una capillare opera di informazione e sensibilizzazione nelle sedi e nei circoli ed offrendo un sostegno concreto alle vittime di gioco d’azzardo patologico.“

Secondo Leopoldo Grosso vicepresidente del Gruppo Abele: «La ricerca, purtroppo, mette in risalto la capillarità che ha raggiunto oggi il gioco d’azzardo in Italia e ne conferma l’allargamento verso le aree tradizionalmente più indifese, costituite soprattutto da minori, anziani e donne. I dati della ricerca – prosegue Grosso – sembrerebbero far emergere stime superiori a quelle generalmente diffuse sulla valutazione del gioco a rischio, sia per frequenza che per volume di giocate». «Ne deriva, a maggior ragione – prosegue Grosso -l’importanza del coinvolgimento delle organizzazioni che aggregano la popolazione interessata, perché possono avere un fondamentale ruolo di informazione oltre che rappresentare un fattore protettivo per queste categorie».

Il boom delle varie forme  di gioco d'azzardo nel nostro Paese - dichiara Alberto Tomasso, segretario generale della Cgil Piemonte - è un fenomeno non recentissimo, ma negli anni ha assunto una dimensione massiccia e, soprattutto, si sono sviluppate forme assai diffuse di vera e propria patologia sociale, che colpiscono fasce di popolazione particolarmente vulnerabili, come i pensionati a basso reddito, i disoccupati, i precari, con un crescente coinvolgimento di giovani. Tutto ciò impone anche al sindacato un aggiornamento politico e culturale sul tema”.

I DATI

Il 70,7% dei partecipanti all’indagine ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno precedente lo studio; tra i vari giochi, quelli maggiormente utilizzati dai rispondenti sono stati Gratta e vinci e lotterie istantanee, Lotto e Superenalotto, sia tra quanti dichiarano di aver giocato “qualche volta l’anno”, sia tra coloro che giocano “qualche volta al mese”, sia tra chi gioca “qualche volta alla settimana”. In tema di giochi preferiti, è il 30% circa dei giocatori over 65 a prediligere giochi come Lotto e Superenalotto, il 26,6% Gratta e vinci e lotterie istantanee, il 15% il Totocalcio e totip, il 10,2% i Giochi di carte a soldi, il 3,8% Slot e Video lottery.

I luoghi presso cui si gioca d’azzardo sono prevalentemente Ricevitorie e Tabaccherie (44,9%), seguiti da Bar (24%), l’abitazione privata (8%), i Centri commerciali (6,4%). Gli over 65 incontrati dichiarano di giocare prevalentemente per Vincere denaro (45,3%), per Divertimento (19,7%), per Incontrare persone (8,8%). Le persone intercettate sono nel 51,6% uomini, nel 40,4% donne; il titolo di studio più rappresentato è la licenza media, 31,2%, seguito dal diploma di maturità, 26,4% e dalla licenza elementare 15,5%. Si tratta nella quasi totalità (92,7%) di pensionati. In merito all’ammontare mensile del loro stipendio/pensione, il 41% dei casi ha dichiarato di disporre di una cifra inclusa tra 1.001 e 1.500 euro al mese; per il 16% lo stipendio/pensione è incluso tra 1.501 e 1.800 euro; solo per l’8,2% raggiunge i 2.000 euro mensili. Il 23% possiede tra 501 e 1.000 euro, e il 5,8%, infine, ha meno di 500 euro al mese.

Il questionario riportava la scala Canadian Problem Gambling Index (versione ridotta), uno strumento utilizzato a livello internazionale per valutare il livello di rischio/problematicità/patologia  tra chi gioca d’azzardo. Secondo le risposte ottenute, il 56,6% dei giocatori rispondenti è risultato  “non problematico”: si tratta di persone che giocano d’azzardo, ma con abitudini che al momento non comportano loro problemi economici, relazionali, legali o di salute. Il 14,4% è risultato “a rischio” ovvero con presenza di elementi problematici che potrebbero nel tempo evolvere in  situazioni più gravi. Per il 16,4%, invece, il gioco d’azzardo sembra già rappresentare un problema di gravità medio/elevata e che richiederebbe un intervento specialistico.

Di rilievo il dato sull’ammontare del denaro destinato a questo tipo di consumi. La puntata massima nella vita per i giocatori definibili come patologici rileva cifre quali: 1.500 euro per Bingo e Scommesse; 6.000 euro per giochi di carte a soldi; 7.000 euro per Slot e Vlt; sino a 20.000 nel caso della puntata massima a giochi come Lotto e Superenalotto.
Considerando tutti coloro che hanno giocato nel corso dei 12 mesi precedenti l’indagine, i rispondenti dichiarano di aver speso complessivamente in giochi d’azzardo legali una cifra pari a circa 589.000 euro. Un dato da sottoporre a ulteriori approfondimenti riguarda la “consapevolezza” di essere già in una situazione di rischio: mentre i giocatori a media/elevata gravità rispondono più agevolmente sull’aver avuto qualche tipo di problema, quelli definibili “a rischio” in base alla scala diagnostica citata, affermano di non avere incontrato difficoltà. In presenza di danni nella propria vita a causa del gioco d’azzardo, inoltre, le persone hanno dichiarato di aver chiesto/ricevuto aiuto perlopiù da conoscenti.

L'azzardo non è un gioco - La ricerca completa

Slide di presentazione della ricerca

Rassegna Sindacale sulla ricerca Anziani e azzardo
FONTE http://www1.auser.it/IT/


lunedì 20 aprile 2015

Senior Italia è la federazione delle associazioni della terza età

FederAnziani
Senior Italia è la federazione delle associazioni della terza età fondata nel 2006 con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone Senior. FederAnziani Senior Italia riunisce numerose associazioni per un totale di 3.500 Centri Sociali per Anziani (CSA) su tutto il territorio nazionale ed oltre 3,5 milioni di persone aderenti.

La nostra Mission
Valorizzare il ruolo dei Senior come risorsa insostituibile per la famiglia e la società; orientare le politiche sanitarie e sociali verso lo sviluppo di programmi che favoriscano una sana longevità e promuovano il benessere lungo tutto l’arco della vita; affermare il diritto alla salute quale diritto fondamentale dell’individuo, sancito dalla Costituzione, e sensibilizzare le Istituzioni per garantire equità nell’accesso alle cure.

Le Attività
La Federazione promuove ogni anno molte iniziative per rispondere alle esigenze della terza età. In particolare: organizza convegni nazionali e internazionali che coinvolgono migliaia di partecipanti tra delegati FederAnziani Senior Italia, medici delle principali società medico-scientifiche ed organizzazioni di categoria partner della Federazione; collabora con le istituzioni e la comunità scientifica per la tutela della salute e la promozione dell’invecchiamento attivo specialmente attraverso la Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute; effettua ricerche sui temi della salute e dell’economia sanitaria attraverso il suo Centro Studi SIC Sanità in Cifre; organizza campagne di screening per le principali patologie; promuove la rappresentanza sociale nei confronti degli organismi pubblici e privati che operano nelle politiche sociali, di salute e assistenza; organizza, all’interno dei 3.500 centri anziani affiliati in tutta Italia, attività volte alla socializzazione e al benessere come l’informazione in ambito sanitario, il turismo sociale, la prevenzione, la formazione nell’ambito tecnologico; promuove stili di vita che favoriscano un sano invecchiamento attraverso campagne di comunicazione; sostiene i CSA attraverso la Fondazione Senior Italia e i suoi progetti; fornisce servizi in ambito sanitario, previdenziale e sociale attraverso la Senior Italia Società di Mutuo Soccorso; organizza eventi e iniziative a livello auropeo attraverso la SIHA Senior International Health Association; comunica con i suoi aderenti, con il mondo dei Senior e con il pubblico più ampio attraverso i suoi strumenti di comunicazione.

PER SAPERNE DI PIU',CLICCA QUI

giovedì 16 aprile 2015

Tetto pensioni: il calcolo dal 2015, istruzioni INPS


Come funziona il tetto pensioni previsto dalla Legge di Stabilità per chi somma il calcolo retributivo con il contributivo dal 2012: circolare INPS.


L’INPS spiega come si calcola l’assegno applicando il tetto pensioni previsto dallaLegge di Stabilità ai trattamenti che dal 2012 conteggiano le quote maturate con il contributivo: le regole sono dettagliate nella circolare n. 74/2015, relativa alle novità previdenziali inserite in Legge di Stabilità (tetto pensioni, niente penalizzazioni pensioni anticipate).

=> Pensione anticipata, niente penalizzazione fino al 2017

Normativa

Il riferimento normativo, per il tetto pensioni, è il comma 707 della legge 190/2015 (la manovra economica). Prevede che l’importo complessivo della pensione non possa essere più alto di quello che risulterebbe dal calcolo con ilsistema retributivo (quindi, in pratica, stabilisce un tetto massimo pari all’80% dell’ultimo stipendio). La circolare INPS chiarisce che la norma riguarda lavoratori che, al 31 dicembre 1995, avessero già un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni. In base a quanto previsto dalla Riforma Fornero delle pensioni di fine 2011, questi lavoratori restando al lavoro oltre il 2012 conteggiavano le quote di pensione maturata con il sistema contributivo, mentre ai periodi precendenti continuava ad applicarsi il sistema retributivo. Questa norma provocava una sorta di distorsione, con pensioni che in virtù del doppio calcolo (retributivo + contributivo dal 2012) risultavano alla fine più alte rispetto a quelle che sarebbero maturate applicando il semplice calcolo retributivo.

=> Tetto pensioni dal 2015, guida alle regole

Calcolo pensione

Adesso, la norma cambia e l’importo massimo della pensione resta quello del retributivo. Ma come si effettua il calcolo? Il meccanismo, che non è semplice, viene spiegato nella circolare INPS. Bisogna mettere a confronto due diverse operazioni, e alla fine scegliere quella da cui risulta la cifra minore. Ecco i due sistemi di calcolo da raffrontare:
·         calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e calcolo contributivo per le anzianità maturate a partire dal 1° gennaio 2012;
·         calcolo interamente retributivo per tutte le anzianità contributive maturate dall’assicurato.

Se dal calcolo misto risulta una cifra più bassa, questa continuerà a essere la pensione accreditata, se invece l’importo più basso risulta dal calcolo interamente retributivo, quest’ultimo corrisponderà al versamento. Significa che le pensioni che rientrano in quest’ultimo caso, di fatto, dal primo gennaio di quest’anno subiscono una decurtazione rispetto all’importo liquidato precedentemente.

=> Calcolo pensione con sistema retributivo, contributivo o misto

Per il calcolo della pensione con il retributivo, ci sono alcune differenze rispetto al “vecchio” sistema (in vigore fino al 2011), che riguardano esclusivamente il limite massimo di anzianità contributiva. L’anzianità contributiva valorizzabile è pari a quella necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione, incrementata con quella che il lavoratore matura fino al primo periodo utile per la corresponsione della prestazione. I limiti per il diritto alla prestazione nel 2015 sono i seguenti: 20 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione di vecchiaia, 35 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione di anzianità con le quote, 40 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione di anzianità indipendente dal requisito anagrafico, 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione anticipata.(Fonte: circolare INPS74/2015).
 

martedì 14 aprile 2015

COMMISSIONE ISTRUTTORIA: Illustrazioni nuovo Statuto dei Centri Socio Ricreativi - Zona 3

RICEVIAMO E DIFFONDIAMO

----Messaggio originale----
Da: EcommiZ3@comune.milano.it
Data: 14-apr-2015 15.17
A: <leonardo_donofrio@libero.it>
Ogg: Commissioni Istruttorie Zonali - Convocazione Nr 2524 in Data: 22/04/2015

14 Aprile 2015
Ai sigg.Componenti la Commissione Istruttoria Zonale
Ai sigg.Consiglieri del Consiglio di Zona 3
AlDirettore del Settore Zona 3
AlPresidente
All'UfficioServizio Gestione Amministrativa
All'UfficioSupporto Attività Istituzionali
Ai sigg.Cittadini Iscritti Politiche sociali

LORO SEDI
Oggetto: convocazione Commissione Istruttoria Nr 04 Politiche sociali
Si comunica che la Commissione Istruttoria in oggetto è convocata,
Mercoledì 22 Aprile p.v., dalle ore 18.30 alle ore 19.30,
presso il Consiglio di Zona.
Sono all'ordine del giorno i seguenti argomenti:
1) Comunicazioni del Presidente;
2) Illustrazioni al nuovo ! Statuto dei Centri Socio Ricreativi - Zona 3;
3) Varie ed eventuali.
Distinti Saluti
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ISTRUTTORIA
Alessandra Naso
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI ZONA
Renato Sacristani


STATUTO ATTUALE

Art.1) E’ costituita una libera associazione senza fini di lucro denominata
CENTRO ANZIANI ....
con sede i Milano
che nel rispetto dei requisiti di cui all’ art.18 L. R. 39/80 si propone di stimolare l’anziano a partecipare alla vita sociale usufruendo delle possibilità aggre-
gative, ricreative e culturali offerte dal Comune di Milano; a tal fine si propone
altresì di attuare il programma di cui agli articoli 19 e 20 della L. R. 11 aprile 1980 n.39 e nell’ambito della Legge Regionale 7 gennaio 1986 n.1.

Art.2) In particolare la associazione si propone di:
•favorire l’attivazione e il mantenimento del benessere psico fisico degli utenti;
•promuovere relazioni sociali tra le persone;
•promuovere e organizzare la partecipazione degli anziani alle proposte culturali,ricreative e sportive sul territorio;
•promuovere iniziative socio culturali mirate agli interessi differenziati della popolazione anziana, nel rispetto anche degli interessi culturali meno condivisi dalla massa;
•stimolare e organizzare attività che consentono la produzione creativa;
•promuovere e incoraggiare le iniziative dei soci
•promuovere e organizzare la partecipazione a forme di solidarietà rivolte a
cittadini con problemi .
Nell’ ambito di quanto sopra è consentita la gestione diretta di bar con serv-izio riservato ai soci
.
Art.3)Possono essere soci della associazione tutti i cittadini ultracinquantacinquenni residenti nella zona di cui alla ragione sociale che ne facciano richiesta al comitato di gestione e si impegnino a versare la quota associativa stabilita in euro 5,50 all’anno.
Tutte le prestazioni dei soci sono gratuite.

Art.4) Sono organi della associazione:
•l’assemblea dei soci;
•il comitato di gestione ;
•il presidente e il vice presidente;
•Il Collegio dei Revisori se nominato
.
Art.5) Hanno diritto di partecipare all’ assemblea tutti i soci della associazione in regola con il versamento della quota associativaL’assemblea viene convocata in via ordinaria almeno una volta all’anno entro il 30 aprile per l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente, per la presentazione del bilancio preventivo dell’ anno in corso, per l’approvazione del programma annuale delle attività e per l’eventuale rinnovo delle cariche sociali.
L’ assemblea può inoltre essere convocata tanto in sede ordinaria che straordinaria per decisione del comitato di gestione o su richiesta indirizzata al presidente da almeno un terzo dei soci.
L’ assemblea straordinaria delibera sullo scioglimento della associazione , sulle proposte di modifica dello statuto e su ogni altro argomento di carattere straordinario sottoposto alla sua approvazione d al comitato di gestione
.
Art 6) Le assemblee sia ordinarie che straordinarie sono convocate con preavviso di almeno quindici giorni mediante avviso per lettera indirizzata ai soci a cura del presidente ; in caso di urgenza il termine di preavviso può essere ridotto a cinque giorni.

Art 7) L’assemblea sia in sede ordinaria che in sede straordinaria è regolarmente costituita con la presenza di almeno la metà dei soci più uno dei soci .
E’ ammesso l’ intervento per delega da conferirsi per iscritto elusivamente altro socio; è vietato il cumulo di deleghe in numero superiore a tre.
L’ assemblea è presieduta dal presidente della associazione, in sua assenza dal vice presidente e in mancanza da persona designata dalla assemblea.
I verbali delle riunioni della assemblea sono redatti dal segretario scelto dal presidente della assemblea tra i presenti . Il presidente ha inoltre facoltà quando lo ritenga opportuno di chiamare un notaio per redigere il verbale della assemblea , fungendo questi da segretario .
L’ assemblea vota normalmente per alzata di mano; su decisioni del presidente e per argomenti di particolare importanza la votazione può essere effettuata a scrutinio segreto; il presidente dell’ assemblea sceglierà tre scrutatori presenti.

Art.8) Il comitato di gestione è composto da cinque soci nominati dalla assemblea, da una rappresentanza del Consiglio di Circoscrizione ( Presidente o suo delegato ), da una rappresentanza del Comune di Milano Assessorato alle politiche sociali ( assessore o suo delegato).

Art.9) Il comitato di gestione nomina al suo interno il Presidente e il vice presidente ed eventualmente una rappresentanza delle organizzazioni sindacali più rappresentative.
Il Comitato di gestione delibera sulle questioni riguardanti l’attività della associazione per l’ attuazione delle sue finalità, predispone i bilanci consuntivi e preventivi, delibera su ogni atto di carattere patrimoniale e finanziario che ecceda l’ordinaria amministrazione, delibera circa l’accettazione delle domande di ammissione dei nuovi soci.
Il Comitato di gestione delibera a maggioranza semplice per alzata di mano in base al numero dei presenti.
In caso di parità prevale il voto del presidente.
Il Comitato di gestione dura in carica tre anni.
I membri del comitato di gestione non riceveranno alcuna remunerazione in dipendenza della loro carica, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute.
Il comitato di gestione si riunisce sempre in unica convocazione qualora il presidente lo ritenga necessario o quando lo richieda almeno un terzo dei suoi membri.
Le riunioni del comitato di gestione sono valide con la presenza di almeno la maggioranza dei suoi componenti .
Le riunioni del comitato di gestione sono presiedute dal presidente e in sua assenza dal vice presidente.
Le sedute e le deliberazioni sono fatte constare da processo verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario.

Art.10) Il presidente rappresenta la associazione di fronte ai terzi e in giudizio.
Al presidente spetta l’ordinaria amministrazione della associazione .
Il presidente in caso di assenza o impedimento è sostituito ad ogni effetto dal vice presidente.
Il Presidente di norma non può essere eletto per più di due mandati.

Art.11) allo scopo di meglio indirizzare l’insieme di tutte le iniziative sul territorio cittadino sarà costituito un Coordinamento quale momento di rapporto diretto tra l’ Assessore alle Politiche Sociali e i Centri Anziani composto dall’Assessore alle Politiche Sociali e dai Presidenti delle Associazioni degli utenti.
Il Coordinamento si riunisce di norma una volta al mese.
Alla riunione può partecipare una rappresentanza dei consigli di zona.

Art.12) Le entrate della associazione sono costituite :

• dalle quote di iscrizione da versarsi all’atto di ammissione alla associazione nella misura fissata dal Comune di Milano;
• dai contributi annui ordinari da stabilirsi annualmente dal comitato di gestione;
• da eventuali contributi straordinari deliberati dal comitato di gestione in relazione a particolari iniziative o esigenze che richiedano disponibilità eccedenti quelle di bilancio ordinario;
• dai versamenti volontari degli associati;
• da contributi di pubbliche amministrazioni, enti locali,istituti di credito,ed enti in genere.
• da sovvenzioni , donazioni in genere;
• da sovvenzioni, donazioni o lasciti di terzi o associati.

Art 13) Il socio che per qualsiasi motivo ( morte, dimissioni, esclusione per indegnità o morosità deliberata dall’assemblea ) cessi di far parte della associazione, non ha diritto sul patrimonio sociale.

Art.14)L’esercizio sociale inizia il giorno 1 gennaio e termina il giorno 31 dicembre di ogni anno .

Art. 15) Qualora lo ritenga opportuno l’assemblea nominerà un collegio di revisori composto di tre membri
scelti anche tra non soci che durerà in carica tre anni e i cui membri saranno rieleggibili. I collegio ha il compito di controllare la gestione contabile e amministrativa della associazione.

Art.16) Lo scioglimento della associazione è deliberato dalla assemblea generale dei soci convocata in seduta straordinaria con l’ approvazione sia in prima che in seconda convocazione di almeno i quattro quinti dei soci, con esclusione delle deleghe.
Nella medesima seduta di deliberazione sullo svolgimento della associazione l’ assemblea stessa nomina uno dei liquidatori .
I beni dopo la liquidazione saranno devoluti a enti aventi scopo analogo
.
Art.17) Particolari norme per il funzionamento della associazione e l’esecuzione del presente statuto potranno essere con regolamento interno da elaborarsi dal comitato di gestione.

Art.18) Per quanto non previsto valgono le norme di legge in materia.

                              ----------------------------------------------------


BOZZA NUOVO STATUTO CENTRI ANZIANI MILANO PROPOSTO DAL COMUNE
                                                          
STATUTO
CENTRO SOCIO RICREATIVO CULTURALE ....
Premessa
Nel rispetto dei requisiti si propone di stimolare il cittadino a partecipare alla vita sociale usufruendo delle possibilità aggregative, ricreative e culturali offerte dal Comune di Milano; a tal fine, si propone altresì di attuare il programma di cui  alla convenzione sottoscritta tra  il Comune di Milano e il Centro Socio Ricreativo Culturale.
Art.1 - Costituzione
È costituita ai sensi di quanto previsto dagli art. 36 e segg. del C.C.  la libera associazione senza fini di lucro  denominata:
CENTRO SOCIO RICREATIVO CULTURALE ...
L'associazione opera ai sensi delle  vigenti disposizioni di legge sulla promozione sociale, con particolare riferimento a quanto disposto dalla Legge  383/2000;
persegue finalità di  utilità sociale nel pieno rispetto della libertà e della dignità degli associati; l’associazione è apartitica e si ispira  a principi di democrazia e di uguaglianza dei diritti e dei doveri di tutti gli associati.
Art. 2 - Finalità e attività
L’associazione si propone di:
a) Favorire l’attivazione e il mantenimento del benessere psicofisico dei cittadini ;
b) Promuovere relazioni sociali fra le persone;
c) Promuovere e organizzare la partecipazione dei cittadini alle proposte culturali, ricreative e sportive presenti sul territorio;
d) Promuovere iniziative socio culturali mirate gli interessi differenziati della popolazione anziana, nel rispetto anche degli interessi culturali meno condivisi dalla massa;
e) Stimolare e organizzare attività che consentano la produzione creativa;
f) Promuovere e incoraggiare le iniziative dei soci;
g) Stimolare e organizzare la partecipazione a forme di solidarietà rivolte ai cittadini con problemi.
Nell’ambito di quanto sopra è consentita la gestione diretta di attività di somministrazione di alimenti e bevande  con servizio riservato esclusivamente  ai soci.
Art. 3 - Diritti e doveri dei soci
Possono essere soci dell’associazione, di norma, tutti i cittadini ultracinquantacinquenni  che ne facciano richiesta al Comitato di gestione  purché condividano gli scopi e le finalità dell'associazione e che si impegnino a realizzarli e a versare la quota associativa.
Tutte le prestazioni dei soci sono  gratuite.
E' espressamente escluso ogni limite temporale ed operativo al rapporto associativo medesimo ed ai diritti che ne derivano.
I soci hanno diritto a partecipare alle attività e ad usufruire delle strutture del Centro Socio Ricreativo Culturale, di  essere informati e di controllare in proprio o attraverso gli organismi allo scopo preposti allo scopo.
Ogni socio ha diritto di  voto per l'approvazione e la modificazione dello statuto  e degli eventuali regolamenti, per eleggere o per essere eletto negli organi dell'associazione stessa.
I soci sono tenuti:
all'osservanza del presente statuto, dei regolamenti  e delle deliberazioni assunte dagli organi associativi e a versare la quota associativa annuale.
La qualifica di socio si perde per recesso, esclusione o  per mancato versamento della quota associativa annuale.
Tutti i soci  sono tenuti a rispettare il presente statuto e in caso di comportamento  difforme, o che arrechi pregiudizio o danno all'associazione, il Comitato di gestione  dovrà intervenire  e deliberare le sanzioni coerenti  quali il richiamo, la diffida  o l'esclusione dall'associazione.
I soci esclusi possono ricorrere per iscritto contro il provvedimento entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione e chiedere che l'assemblea dei soci si esprima in merito.
Art.4  - Gli Organismi
Sono organi dell’associazione:
L’Assemblea dei Soci;
Il Comitato di Gestione;
Il Presidente e il Vicepresidente;
Il Collegio dei Revisori, se nominato;
Il Collegio dei Probiviri, se nominato.
Art. 5 - l'Assemblea
Hanno diritto di partecipare all’assemblea tutti i soci dell’associazione che siano in regola con il versamento della quota associativa che deve essere rinnovata per l'anno in corso almeno 15 giorni prima della data di convocazione dell'assemblea.
L’assemblea dei soci può essere convocata tanto in sede ordinaria  che straordinaria, per decisione del Comitato di gestione o su richiesta indirizzata al presidente da almeno un terzo dei soci.
Viene convocata in via ordinaria:
  • Almeno una volta all’anno entro il 30 aprile per l’approvazione del  rendiconto economico finanziario  consuntivo dell’anno precedente e per deliberare la destinazione dell'eventuale avanzo;
  • Per la presentazione del bilancio preventivo dell’anno in corso;
  • Per l’approvazione del programma annuale delle attività;
  • Per il rinnovo delle cariche sociali alla loro scadenza;
  • Per deliberare sui regolamenti interni;
  • Per deliberare sull’espulsione di un socio, a sua richiesta.
L’assemblea straordinaria delibera sullo scioglimento dell’associazione, sulle proposte di modifica dello statuto e su ogni altro argomento di carattere straordinario sottoposto alla sua approvazione dal Comitato di gestione.
Le assemblee sia ordinarie che straordinarie sono convocate con preavviso di almeno quindici giorni mediante avviso ai soci esposto nella bacheca del Centro a cura del presidente ed eventualmente con lettera inviata ai soci tramite e-mail; in caso di urgenza, il termine di preavviso può essere ridotto a cinque giorni.
La convocazione deve indicare la data, il  luogo e l'orario di prima e seconda convocazione, nonché  l'ordine del giorno. La seconda convocazione può avvenire anche un'ora dopo la prima. L’assemblea, sia in sede ordinaria che in sede straordinaria, in prima convocazione è regolarmente costituita con la presenza di almeno la metà dei soci.
In seconda convocazione essa è validamente costituita qualunque sia il numero degli intervenuti.
È ammesso l’intervento per delega da conferirsi per iscritto esclusivamente ad altro socio ed  è vietato il cumulo di deleghe in numero superiore a due.
L’assemblea delibera sempre a maggioranza dei presenti e vota normalmente per alzata di mano.
Su proposta del Presidente o di un terzo dei presenti, per argomenti di particolare importanza, la votazione può essere effettuata a scrutinio segreto. Il Presidente dell’assemblea sceglierà tre scrutinatori fra i presenti.
L’assemblea è presieduta dal Presidente dell’associazione ed in sua assenza dal Vice Presidente. In mancanza di entrambe, da persona designata dall’assemblea.
I verbali delle riunioni dell’assemblea sono redatti dal Segretario proposto  ai presenti dal Presidente dell’assemblea  e restano a disposizione dei soci presso la sede della associazione.
Art. 6 - Il Comitato di Gestione
Il Comitato di gestione è composto da cinque membri scelti tra i soci e nomina al suo interno :
  • il Presidente e il Vice presidente.
  • Il Comitato di gestione:
  • Delibera sulle questioni riguardanti l’attività dell’associazione per l’attuazione delle sue  finalità;
  • Predispone i rendiconti  consuntivi e preventivi;
  • Delibera su ogni atto di carattere patrimoniale e finanziario che ecceda l’ordinaria amministrazione;
  • Delibera circa l’accettazione delle domande di ammissione dei nuovi soci.
Il Comitato di gestione, nell’esercizio delle sue funzioni, può avvalersi della collaborazione di persone singole o commissioni consultive formate sia da soci che da non soci.
Il Comitato di gestione dura in carica tre anni.
I membri del comitato di gestione non riceveranno alcuna remunerazione in dipendenza della loro carica, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute.
Il Comitato di gestione si riunisce sempre in unica convocazione qualora il Presidente lo ritenga necessario o quando lo richieda almeno un terzo dei suoi membri.
Le riunioni del Comitato di gestione sono valide con la presenza di almeno la maggioranza dei suoi componenti.
Il Comitato di gestione delibera a maggioranza semplice per alzata di mano in base al numero dei presenti.
Le riunioni del Comitato di gestione sono presiedute dal Presidente e in sua assenza del Vice Presidente. Le sedute e le deliberazioni  sono fatte constare da verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.
Art. 7 - Il Presidente e il Vicepresidente
Al Presidente è conferita la rappresentanza dell'associazione di fronte ai terzi ed in giudizio ai sensi di quanto previsto dall'art.36  2° comma del C.C.
Il Presidente, in caso di assenza o impedimento, è sostituito ad ogni effetto dal Vice Presidente. Il Presidente, di norma, non può essere eletto per più di due mandati.
Art. 8 - Il Collegio dei Revisori
Qualora lo ritenga opportuno, l’assemblea nominerà un collegio di revisori composto di tre membri scelti anche tra non soci che durerà in carica tre anni e i cui membri saranno rieleggibili. Il Collegio ha il compito di controllare la gestione contabile e amministrativa dell’associazione.
Art. 9 - Il Collegio dei Probiviri
Qualora lo ritenga opportuno, l’assemblea nominerà un collegio dei probiviri composto di tre membri scelti anche tra non soci che durerà in carica tre anni e i cui membri saranno rieleggibili. Il Collegio ha il compito di dirimere le controversie che sorgono tra i soci e fra i soci ed il Comitato, sulla base delle disposizioni contenute nel regolamento interno dell’Associazione.

Art. 10 - Il Patrimonio
Il patrimonio dell'associazione è costituito dal complesso di tutti i beni mobili e immobili appartenenti all'associazione medesima
In caso di scioglimento per qualunque causa, il patrimonio, dedotte le passività, sarà devoluto ad altro Centro Socio Ricreativo Culturale del Comune di Milano con le medesime finalità, salvo diversa destinazione imposta per legge.
Il fondo comune,  costituito dagli avanzi della gestione, dai fondi, dalle riserve e da tutti i beni acquisiti a qualsiasi titolo dall'associazione non è mai ripartibile fra i soci, né durante la vita  dell'associazione né all'atto del suo scioglimento. Il socio che per qualsiasi motivo (morte, dimissioni, esclusione per indegnità o morosità deliberata dall’assemblea) cessi di far parte dell’associazione non ha alcun diritto sul patrimonio sociale.
Art. 11 - Le risorse
Le entrate dell’associazione sono costituite:
  • Dalle quote associative annuali da versare all’atto di ammissione all’associazione;
  • Dai contributi ordinari stabiliti annualmente dal Comitato di gestione;
  • Da eventuali contributi straordinari  degli associati deliberati dal Comitato di gestione in relazione a particolari iniziative o esigenze che richiedano disponibilità eccedenti quelle del bilancio ordinario;
  • Da erogazioni liberali dagli associati e da terzi;
  • Da contributi di pubbliche amministrazioni, enti locali, istituti di credito ed enti in genere;
  • Da sovvenzioni, donazioni o lasciti di terzi o associati.
Art. 12 - Il rendiconto annuale
L’esercizio sociale inizia il giorno 1 gennaio e termina il giorno 31 dicembre di ogni anno. Entro il 30 aprile dell'anno successivo dovrà essere presentato all'assemblea dei soci il rendiconto economico finanziario  nel quale devono essere evidenziati separatamente tutti i proventi e tutti gli oneri  relativi alle attività, nonché quelli relativi alle eventuali raccolte pubbliche di fondi o  dei contributi derivanti dalle attività convenzionate.
Tale rendiconto sarà depositato nella sede sociale a disposizione del Collegio dei Revisori per le opportune verifiche di loro competenza ed esposto nella bacheca del Centro contestualmente all’avviso di convocazione dell'assemblea annuale.
E' fatto divieto di distribuire anche in modo indiretto utili o avanzi di gestione nonché fondi riserve o capitale . L'associazione ha inoltre l'obbligo di reinvestire l'eventuale avanzo di gestione esclusivamente a favore di attività istituzionali tra quelle previste statutariamente.
Art. 13 – Lo scioglimento
Lo scioglimento dell’associazione è deliberato dall’assemblea generale dei soci convocata in seduta straordinaria con l’approvazione, sia in prima che in seconda convocazione, di almeno 4/5 (quattro quinti) dei soci, con esclusione delle deleghe.
Nella medesima seduta di deliberazione sullo scioglimento dell’associazione l’assemblea stessa nomina uno o più liquidatori.
Art. 14 – Norme transitorie e finali

Per quanto non previsto valgono le norme vigenti  in materia.