mercoledì 25 febbraio 2015

Profughi pronti a pulire i fossi o ad aiutare gli anziani

Vertice col prefetto per decidere come impiegare i richiedenti asilo ospitati in Friuli. Sull’esempio di Nimis e Lignano, i sindaci metteranno a punto dei progetti sociali o culturali
PALMANOVA. Potrebbero essere impiegati nella manutenzione dei fossi, nel riordino di una palestra o nella pulizia dei bastioni. Potrebbero aiutare i volontari che vanno a fare la spesa per gli anziani o realizzare orti urbani. Sono queste alcune delle ipotesi emerse ieri sera nella riunione dei responsabili della Croce Rossa, delle forze dell’ordine, proprio per ragionare sui progetti di volontariato nei quali possono essere impiegati i richiedenti asilo.
All’incontro, che si è svolto nella città stellata, ha partecipato anche il prefetto di Udine Provvidenza Delfina Raimondo. Ad essere convocati, oltre ai Comuni di Palmanova e San Vito che stanno già dando accoglienza ai profughi, anche i sindaci di Aiello, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Chiopris-Viscone, Gonars, Santa Maria la Longa, Trivignano Udinese e Visco. Sette su dieci i presenti.
«La Regione – ha spiegato il Prefetto - sta effettuando il coordinamento necessario per distribuire la presenza dei profughi sul territorio, evitando le grosse concentrazioni in pochi centri. Il nostro obiettivo, in questa riunione, è invece quello di lavorare all’attivazione di protocolli di progettualità, sull’esempio di quanto già è stato fatto a Nimis e a Lignano».
Dato che i richiedenti asilo non possono lavorare fino a quando la loro richiesta non è stata accolta, si tratta di impegnarli in attività di volontariato di vario tipo. L’obiettivo è duplice: dare loro la possibilità di impiegare il proprio tempo in modo utile e creare occasioni affinché, per la comunità ospitante, possa esserci una sorta di “ritorno” da questa presenza.
Attualmente a Palmanova sono presenti 47 profughi, a San Vito al Torre 26, non stanno creando problemi (lo confermano i Carabinieri), ma sono troppi perché i due Comuni, da soli, riescano a impiegarli tutti per qualche ora ogni giorno. Da qui l’appello al territorio: se i Comuni vicini mettono in campo anche le proprie associazioni, le proprie progettualità, si possono creare situazioni in cui i richiedenti asilo possano prestare la propria opera accanto ai volontari di ciascun paese. Le attività in cui possono essere impegnati sono svariate, dalla manutenzione del verde pubblico, alla tinteggiatura, dalle attività sociali, alle iniziative culturali.

I profughi presteranno la propria opera gratuitamente, ma se ci saranno dei costi (vedi assicurazioni, eventuali equipaggiamenti o formazione) esistono dei finanziamenti regionali ai quali si può attingere (fino a un massimo di 12-15.000 euro) proprio tramite la stipula di protocolli. Il prossimo appuntamento è fra una settimana con idee e soluzioni per verificare, assieme ai referenti della Croce Rossa, la fattibilità delle varie proposte

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