mercoledì 13 gennaio 2016

ALFABETO ELETTORALE 2016



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A Assessori. C’è chi li accusa di aver tradito il sindaco e di essere saliti sul carro del vincitore, di averci scassato i cabasisi con la continuità pisapiana che altro non era il Michelisiano “istinto di autoconservazione in politica” e cioè la tutela del posto loro. Non condivido. Hanno fatto i fedelissimi fin che hanno potuto poi quando hanno capito che si preparava per loro una Jonestown hanno cercato di salvarsi. Sono loro a sentirsi traditi, sedotti e abbandonati. Certo un pizzico di stile in più, specie per alcune assessore, non avrebbe guastato: troppo rapide nell’applicare il “morto un papa se ne fa un altro”.
B Baruffe. Il termine baruffa in linguaggio chiozzotto, veneziano e toscano, significa confusione, mischia, azzuffamento di uomini o di donne, che gridano, si battono insieme. È il termine che meglio descrive quello che avviene in SEL. Partecipano? Non partecipano? Si alleano? Non si alleano? Si presentano? Non si presentano? Si espellono? Non si espellono? Balzani? Majorino?

C Candidati. Se durante le feste natalizie vecchi compagni di classe liceali e antiche fidanzatine dell’oratorio vi hanno chiamato per gli auguri, non è perché siete improvvisamente tornati simpatici ma perché i voti si contano e non si pesano e le preferenze sono rare (cosa rara, cosa cara). Ben 369 (leggasi trecentosessantanove) candidati nel 2011 presero tra 1 e 10 voti (non parlo di quelli che di voti non ne hanno preso neanche uno perché palesemente candidati farlocchi), ben 15 liste sono state sotto l’1% . Vediamo se si riesce a fare peggio
D Dimissioni. Obsoleta pratica invocata ai tempi di Berlusconi per la quale prima di candidarsi occorreva dimettersi da incarichi pubblici. In queste primarie assessorilmanageriali la ricorda solo un cippo marmoreo ideale eretto alla memoria di Ada Lucia De Cesaris, unica vittima del suo uso.
E Eventi / Endorsment. Si contano le presenze si scrutano le assenze, si litiga sui numeri, ci si affanna per salire sul palco, si cerca di mimetizzarsi tra la folla. Mi si nota di più se vado o non vado? Come mi vesto? Porto la famiglia? Quale? Ma sopratutto all’evento si parla dell’endorsment. Quelli che contano sono quattro: 1) del sindaco dato al 90% per la Balzani al 10% al silenzio; 2) di Repubblica. Balzaniana con qualche meches majoriniste; 3) del Corriere al 40% Sala, al 20% Balzani, per il resto in campana; 4) dell’apparato politico parlamentare del PD. I renziani con Sala come quelli che in generale sperano di essere rieletti. Con la Balzani gli altri. Con Majorino i romantici e quelli che sperano nella tutela delle specie in via di estinzione.
F Fesserie. La più clamorosa delle fesserie ripetuta come un mantra per mesi è: “prima il programma poi i candidati”. Che servisse a prendere tempo era evidente; che a oggi nessuno, nemmeno per scherzo, abbia prodotto qualcosa di diverso da un compitino da prima elementare della politica è indecoroso. Di certo risulta chiaro che su Area C, scali ferroviari, alleanze elettorali, Post Expo i candidati e i partiti hanno idee diverse. Scusate se è poco
G Giunta. Per qualche anno luogo dove si è elaborata la politica amministrativa. Da qualche tempo location del film “dieci piccoli indiani … e poi non rimase nessuno”.
H Harakiri. L’unico termine che mi viene in mente per definire la strategia di Pisapia, con uno stile però alla Forrest Gump o alla Candide. Prima del supremo gesto pare che leggesse Balzac: “La maggioranza degli esseri umani dimentica tutto, tranne di essere ingrata”.
I Inquisito. É l’arma segreta degli anti Sala: l’avviso di garanzia. Se vedete dei signori/e attempati/e danzare curiosamente nei parchi pubblici è perché emulano la danza della pioggia: stanno invocando il dio della procura, sperando nell’arrivo del temporale. Altri, specie nel centro destra, compulsano archivi.
J Jella. É politicamente scorretto ma quando vedo Nando Dalla Chiesa e Stefano Boeri autorità indiscusse del mondo dei trombati comunali supportare la Balzani suggerirei alla signora una qualche cautela del tipo recitare 30 volte al dì “Sciò sciò ciucciuvè … uocchio, maluocchio … funecelle all’uocchio … aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape’e alice e cape d’aglio … diavulillo diavulillo, jesce a dint’o pertusillo … sciò sciò ciucciuvè … jatevenne, sciò sciò … “.
K Killer. C’è in tutte le campagne elettorali quello che si incarica del lavoro sporco. Alle precedenti primarie fu Onida per Boeri. A queste chi sarà?
L Liste. Frenesia da lista è quella malattia per cui con l’approssimarsi del voto decine di aspiranti leader, assessori, consiglieri pensano di misurarsi con una lista autonoma, in genere civicoqualchecosa. Frenesia che si riduce con l’approssimarsi della data ultima di presentazione delle stesse, perché le liste hanno bisogno di voti per vivere. Giova ricordare che alle elezioni comunali del 2011 ben 16 liste non ebbero eletti e a quelle del 2006, 21.
M Moglie. Si sa la colpa è sempre della moglie. Così la signora Sasso in Pisapia è stata accusata di a) aver costretto il marito a rinunciare b) aver costretto il marito a litigare con i fedelissimi arancioni c) aver costretto il marito a sostenere la Balzani. Il tutto per meschine ragioni a) ci abbiamo una certa età chi ce lo fa fa b) questi stronzi sono ingrati c) teniamo famiglia. Mi sembrano critiche da portinaia, vivaddio se si deve criticare il sindaco lo si faccia con più dignità senza prendersela con la moglie. Tra l’altro “riguardati ci hai una certa età” è uno slogan nazionale, lo dicono anche a me che ho quarant’anni.
N NCD. Misteriosa sigla che oltre alle Non Communicable Diseases identifica indispensabili supporter romani del governo Renzi, fondamentali protagonisti della compagine ministeriale che però a Milano genera un disgusto e provoca allergia. Curiosamente in prima fila con questa allergia i renziani locali. Faccio una previsione: guariranno quanto più ci si avvicinerà alla data di presentazione delle liste.
O Oblio. Sono tutti convinti che il 7 febbraio si elegge il sindaco. Dimenticando che le liste e i candidati si presentano a maggio e che si vota a giugno. Ricordiamo le parole dell’insigne Rosanna Fratello: Sono una donna, non sono una santaTre mesi sono lunghi da passare.
P Penatiani. L’accusa per molti giovani PD è stata quella di essere figliocci di Penati (che qualche qualità l’aveva visto che i ragazzi sono quanto di meglio prodotto dal Pd in questi anni). L’accusa riguarda tra gli altri Maran, senza ironia il mio assessore preferito (non ho la patente e uso quotidianamente i mezzi Atm), che ha pensato bene di scrollarsela di dosso con un finto autogol, confermando l’affermazione del giornalista “la Balzani non è una di noi”. Noi chi? I milanisti? I massoni? I boy scout? Gli scambisti? I Desposyni? Il mondato Penati ha colto l’occasione per ricordare che se uno dice cretinate non può essere penatiano. Ma con questa cretinata Maran è diventato il numero 1 del Pd pro-Sala. Mossa magistrale.
Q Quattrini. Le campagne elettorali siano esse primarie o reali si fanno con i danè. All’unanimità nessuno dei contendenti ne parla, aspettiamo fiduciosi anche perché al riguardo c’è una legge.
R Regione. Anche se non sembra le elezioni milanesi preparano quelle regionali. Quando Sala sarà sindaco restituirà il favore al suo più strenuo sponsor, ovvero Martina? Non che Pisapia sia stato di grande aiuto ad Ambrosoli, ma quello forse era un caso disperato.
S Salotti. Oggetto di invidia per tutto l’anno, i salotti diventano oggetto di reprimenda retorica in campagna elettorale. In genere chi per mesi ha agognato di esserci invitato ne parla male. Pura invidia. Non tutti i salotti milanesi sono uguali. Il salotto Kuliscioff (in mostra al Museo del Risorgimento ancora per poco) e il salotto Sarfatti hanno fatto la storia della città e non solo.
T Turno. Se ci sarà un secondo turno avremo una prova generale delle prossime politiche, sia in termini di comportamento dei partiti (alleanze, apparentamenti) sia in termini di comportamento degli elettori. Comportamenti alla francese o alla argentina?
U Unità. Quella che verrà proclamata l’8 febbraio. Tuttavia essendo le opinioni dei balzaniani le seguenti: “Non c’è differenza tra centrodestra e Sala. Majorino è alleato di Sala.“; quelle dei majorinisti “Non c’è differenza tra centrodestra e Sala. La Balzani è alleata di Sala.” quella dei saliani: “Non c’è differenza tra Balzani e Majorino, dietro ci sono gli estremisti e gli antirenzi. Sono alleati del centrodestra.”, e cito solo le opinioni riferibili, la proclamazione appare un po’ retorica.
 V Voti. Alle europee hanno votato in 585.000, alle regionali in 731.000, alla Camera in 732.000, alle comunali in 673.000. Questa volta? Per fare il consigliere ci vollero almeno 1.480 preferenze in Forza Italia, poco più di 300 nel Pd (dopo varie dimissioni), 400 nella Lega, 700 in SEL, 470 nei Civici, più di 500 in IDV e Sinistra per Pisapia, 1.885 nei radicali. Questa volta? I grillini presero il 3,5% alle comunali, il 14,2 alle europee, il 16,9 alla Camera. Questa volta? Alle primarie del 2010 votarono in 67.499, Pisapia ottenne il 45,36% contro il 40,16 di Boeri. Ferrante aveva preso 56.000 voti su 80.000 elettori. Questa volta?
W Wow. Esclamazione usata da molti quando si sono lette tra le firme dell’”accordo tra le forze politiche del centro sinistra milanese” quelle della Lista Moratti (Milly non quella vera), di Democrazia solidale, del Centro Popolare di Marcora. Lo stesso stupore degli abitanti di Betania ai tempi di “alzati Lazzaro e cammina”. Con una differenza: dopo la firma questi li hanno ritumulati.
X Fattore x. Dicesi di “Di cosa o persona sconosciuta, non identificata, non determinata” che potrebbe cambiare il corso della campagna. Parliamo di CL. Per alcuni una P2 degli affari manovrata da oscuri personaggi che è già infiltrata nel sistema di Sala per perpetuare il potere formigoniano e che snaturerebbe la coalizione. Per altri un pezzo del centro destra governativo che a fronte del nuovo corso renziano si sta spostando verso il centro sinistra rinsanguandone la componente moderata. Per me un organizzazione politica cattolico moderata tra le tante, elettoralmente neppure tanto importante.
Y Parliamo di sesso. Se vedete candidati compulsare nervosamente l’elenco dei cuori solitari non è per problemi di singletudine ma perché con la Legge n. 215 del 23 novembre 2012 è stato approvato il “riequilibrio delle rappresentanze di genere” nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Grazie a quanto previsto da questa legge, nelle elezioni amministrative i cittadini dei comuni superiori ai 5.000 abitanti potranno esprimere due preferenze purché riguardanti candidati di sesso diverso. Se si votano due persone dello stesso sesso, la seconda preferenza viene annullata quindi tutti alla ricerca dell’anima gemella.
Z Zone. Dovrebbero trasformarsi in piccoli municipi e difatti i candidati aumentano. Curiosamente mentre da mesi si discute di come e con quali alleanze scegliere il sindaco nessuno parla delle zone e dei loro presidenti eletti (forse) con lo stesso meccanismo. I motivi sono: 1) a nessuna persona non coinvolta direttamente importa alcunché 2) si dovessero fare delle primarie sbarellerebero tutti i conti delle nomenclature che qualcosa vogliono pur decidere 3) per i candidati a sindaco o consigliere le primarie di zona sono solo rogne e creano imperiture inimicizie. Oltretutto il regolamento è ancora da approvare. Con quale maggioranza? Vedrete che si troverà una qualche ragione per ritardare e rinviare.
Walter Marossi
Sindaco Milano Informazioni - On Line: ALFABETO ELETTORALE 2016:   by Walter Marossi A Assessori . C’è chi li accusa di aver tradito il sindaco e di essere saliti sul carro del vincitore, di av...

sabato 9 gennaio 2016

Dal ddl Boschi al terzo settore: leggi e riforme in arrivo nel 2016


Governo
Aula del Senato durante la discussione sulle riforme Costituzionali, Roma, 17 settembre 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il ddl Boschi arriverà alla Camera il prossimo 11 gennaio: per ottobre è previsto il referendum confermativo
Riforma costituzionale, diritti civili e ancora agricoltura, pubblica amministrazione, associazionismo e terzo settore. Sono questi gli obiettivi che il governo punta a raggiungere per questo 2016 attraverso i decreti in attesa dell’approvazione del Consiglio dei ministri e i disegni di legge nell’agenda parlamentare.
Uno dei più importanti per il governo è senza dubbio la Riforma costituzionale firmata dal ministro Boschi e che prevede il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione. Dopo l’approvazione in terza lettura a Palazzo Madama lo scorso 14 ottobre, nel 2016 il testo proseguirà il suo iter e arriverà alla Camera il prossimo 11 gennaio per poi tornare, a tre mesi di distanza, come previsto dalla Carta, in entrambi i rami del Parlamento per il sì definitivo in primavera. Infine, saranno gli elettori a esprimersi sulla riforma attraverso il referendum che si terrà probabilmente a ottobre.
Parlando di diritti civili, sempre a gennaio proseguirà l’iter di due proposte di legge molto attese e discusse: quella sulla cittadinanza e quella sulle unioni civili. La prima, dopo una prima approvazione della Camera a ottobre scorso, approda in Senato, in commissione Affari costituzionali, dal prossimo 12 gennaio. Il provvedimento prevede nuove modalità – più semplici e rapide – per la richiesta e ottenimento della cittadinanza da parte dei figli dei cittadini stranieri in Italia. Attualmente l’acquisizione della cittadinanza avviene per ius sanguinis per i nati nel nostro Paese da almeno un genitore italiano e, in alcuni casi molto limitati, per ius soli. Altra possibilità oggi percorribile è quella riservata agli stranieri nati in Italia che vi abbiano risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e che dichiarino, entro un anno dal compimento dei 18 anni, di voler acquistare la cittadinanza italiana. Il provvedimento in esame introduce due nuovi modi di acquisto della cittadinanza, per ius soli temperato e per ius culturae. A Montecitorio, a ottobre, i parlamentari di Lega, Fdi e FI hanno votato contro la proposta di legge che a loro avviso è un modo per “regalare” la cittadinanza “a chi non riconosce le nostre leggi”, è stato il commento dei parlamentari del Carroccio.
Altro appuntamento molto atteso è quello delle unioni civili: il ddl Cirinnà è uno dei testi su cui Renzi e tutto l’esecutivo hanno insistito negli ultimi mesi in un botta e risposta molto vivace con i centristi che si oppongono al testo perché vedono nella stepchild adoption un pericolo di apertura alla pratica del cosiddetto “utero in affitto”, pratica attualmente vietata dalla legge 40. Ma sull’adozione del figlio del partner, buona parte del Pd (con qualche malumore degli esponenti cattolici) non intende tornare indietro. E su questo punto è tornato anche Renzi in modo piuttosto chiaro nella conferenza stampa di fine anno: “Non ci sarà lo stralcio della stepchild adoption. Io non mi tiro indietro, la discussione deve essere rapida e deve avere tempi di realizzazione stretti”. Il testo, che inizialmente doveva arrivare nell’aula di Palazzo Madama prima della legge di stabilità, è stato calendarizzato in Senato per il prossimo 26 gennaio, ma all’orizzonte non si prospetta un’approvazione semplice. A nome dei centristi il senatore Maurizio Sacconi annuncia già ora battaglia per tutelare “il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. I diritti non devono mai essere confusi con i desideri”. E all’interno del Pd anche alcuni cattolici continuano a chiedere il confronto su alcuni punti della proposta di legge. Il Partito democratico, però, potrebbe riuscire a ottenere l’ok della maggioranza del Senato con il supporto di Sel e del Movimento 5 stelle. Oltre al pdl Cirinnà, c’è un altro testo molto atteso e che giace da tempo in Parlamento: quello sull’omofobia. Non si parla di date, ma il premier in conferenza stampa ha assicurato di aver “parlato con il sottosegretario Scalfarotto” e che “il nostro impegno è che la legge sull’omofobia si concluda, mi auguro nel 2016″.
Arriverà in Consiglio dei ministri, probabilmente il 15 gennaio, la prima sfilza di decreti che formano il primo pacchetto attuativo della riforma della Pa, targata Marianna Madia. Le dieci misure andranno a incidere sulla Pubblica amministrazione in attesa di una seconda tranche di decreti, che dovrebbe arrivare in primavera, e del Testo unico del pubblico impiego che prevede, tra le altre cose, i licenziamenti anche per i dipendenti statali. Il primo pacchetto di riforme contiene una stretta sulle partecipate e sugli stipendi dei manager che saranno proporzionali alla qualifica e all’impresa guidata e prevedranno dei tetti massimi. Niente buone uscite e, laddove i risultati economici siano negativi a causa della cattiva gestione, stop ai premi. Non solo. Nelle società partecipate da enti locali, con quote di maggioranza e un certo rilievo potrebbe addirittura essere possibile la revoca dopo due anni in rosso. Tra i decreti anche quello che prevede l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri. Nella riforma anche una serie di misure per sbloccare la burocrazia con una riduzione dei tempi di attesa, uno snellimento nelle pratiche e la garanzia di maggiore trasparenza per i cittadini.
Dal pubblico impiego al settore agricolo. Oltre alle misure contenute nella legge di stabilità 2015 approvata nei giorni scorsi, è atteso in Senato anche il disegno di legge, a firma del ministro Martina, insieme a Orlando e Poletti, contro il caporalato e il lavoro nero in agricoltura, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 13 novembre. “Il 2016 deve essere l’anno della svolta” ha detto Martina, parlando del ddl che prevede “un inasprimento delle pene ma anche un cambiamento di natura delle pene: non solo mere sanzioni di natura reclusiva ma anche patrimoniali, con il sequestro dei beni e anche dei patrimoni accumulati” ha spiegato Orlando. Strumenti che, aggiunge il ministro “hanno più forza deterrente del carcere”. E poi a Montecitorio c’è il disegno di legge per semplificazioni, razionalizzazione e competitività nel settore agricolo collegato alla manovra 2015, approvato dal Senato e ora in esame in commissione Agricoltura in sede referente.
Territorio e ambiente sono le altre due questioni al centro di due decreti attualmente all’esame dell’assemblea della Camera: Misure urgenti per interventi nel territorio, da approvare entro il 24 gennaio, che prevede disposizioni urgenti per far fronte a particolari esigenze o in occasione di determinati eventi (il Giubileo, ad esempio); e Interventi per l’Ilva di Taranto, il cosiddetto decreto Ilva, in scadenza il 2 febbraio.
Depositato da ormai due anni il ddl Lorenzin, che affronta, in particolare, la questione degli ordini professionali e le norme sulla ricerca clinica e sperimentale, è in attesa dello sblocco in Senato: attualmente infatti è attualmente all’esame della commissione Igiene e sanità in attesa di poter ricevere l’ok dall’aula, probabilmente a gennaio, per poter tornare poi alla Montecitorio.
Complessa anche la questione del settore giustizia con la delega al governo per la riforma al processo civile attualmente all’esame della commissione Giustizia della Camera in sede referente oltre al ddl sulla prescrizione approvato a marzo alla Camera, ma in attesa di essere messo in agenda a Palazzo Madama. Prosegue anche l’iter della legge annuale sulla concorrenza, approvata alla Camera e ora in commissione Industria del Senato. Qualche timore è stato sollevato recentemente dal procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, secondo il quale il ddl “azzera le maglie dei sistemi di controllo e apre un varco formidabile per l’ingresso delle organizzazionimafiose negli appalti”.
Un altro disegno di legge delega è quello sul terzo settore. Oltre alle misure contenute nella legge di Stabilità, è previsto il ddl delega per la riforma del terzo settore, in esame in prima commissione al Senato, e sono in arrivo, come annunciato nelle scorse settimane dal sottosegretario al Welfare Luigi Bobba, dei decreti ministeriali pronti per gennaio per le imprese sociali. E sul terzo settore e l’associazionismo Renzi è tornato anche nella conferenza stampa di fine anno: “Il 2016 non sarà solo l’anno delle unioni civili ma anche dello ius soli temperato, del servizio civile per tutti, della legge sul terzo settore. Queste non sono cose di sinistra, sono cose di buon senso” ha detto Renzi presentando il 2016 come l’anno della svolta dal punto di vista dei diritti e del sociale: “Se il 2015 è stato l’anno delle riforme, il 2016 sarà l’anno dei valori”.

venerdì 8 gennaio 2016

Giovanna Passera ad Affari: la nostra candidatura va oltre i partiti | e-participation ed eventi a Milano e sua area metropolitana: cittadini e amministratori assieme per una citta' partecipata

Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera, a tutto campo con Affaritaliani.it: "Mai avuto dubbi sulla candidatura. Incoraggio molto Corrado per la passione e il cuore che ci sta mettendo. Una scelta certo non comoda, da luglio sta girando la città quartiere per quartiere. Dalle 8 di mattina alle 9 di sera in giro per Milano, maturando una conoscenza unica"
Di @Andrea_Radic

Mercoledì, 6 gennaio 2016 - 15:35:00




"La politica è una scelta di vita che coinvolge tutta la famiglia, i suoi figli e me come moglie e compagna di vita. I momenti e le sfide sono diversi da Ministro, a banchiere a candidato Sindaco. La nostra è una candidatura indipendente che va avanti da Luglio e si rivolge ad un elettorato liberale, popolare e mi pare che il riscontro quotidiano sul territorio lo dimostri come i sondaggi che vanno dal 12 al 16 per cento. Corrado ha maturato conoscenza della città ma ha una voglia unica di imparare ulteriormente integrandola con un'esperienza professionale molto importante.
Intervistata da Affaritaliani.it al pranzo della Befana per i senzatetto organizzato dai City Angels, Giovanna Salza tra un piatto di risotto e un passaggio in cucina per portare via i piatti, descrive l'esperienza che sta vivendo con la candidatura a Sindaco di Milano del marito Corrado Passera.
Se dietro ogni uomo di successo c'è una donna che lo sostiene, qui abbiamo la conferma con una persona solare, comunicativa e indubbiamente elemento importante del lavoro elettorale.



Per nulla distante nè infastidita dalla situazione usa il plurale "la nostra candidatura" descrivendo le giornate del candidato che durano dal mattino presto a sera inoltrata. Ci crede molto e lo dice senza ritrarsi. anche se chiosa "Il candidato è lui, è lui da intervistare. Quando verrà per la diretta streaming dalla redazione di Affaritaliani.it sarò con lui, ma dietro la telecamera".



GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A GIOVANNA SALZA




Completamente diversa dagli attegiamenti di alcune"first lady o first sciure" cui siamo stati abituati, la signora Passera risponde, parla e si rende partecipe dell'avventura politica del marito. La lasciamo che serve il panettone ai clochard e accenna cantando il motivo che il gruppo suona dal palco.



La conclusione è che se dovesse andar bene a Corrado, la rappresentanza istituzionale femminile sarà di livello. Ma la domanda è...basterà ?
Giovanna Passera ad Affari: la nostra candidatura va oltre i partiti | e-participation ed eventi a Milano e sua area metropolitana: cittadini e amministratori assieme per una citta' partecipata

giovedì 7 gennaio 2016

Procedura di ammissione a socio

Il tema della corretta ammissione di un'aspirante socio ad un’Associazione rappresenta uno degli aspetti cruciali che caratterizzano la vita associativa oltre che una dei maggiori criticità che vengono spesso riscontrate in sede di accertamento dai verificatori. Ciò che a volte non si immagina è che l'iter di iscrizione spesso viene indicato nello statuto sociale, con tutte le conseguenze del caso, ed in particolare:
- se è corretto certifica una buona prassi;
- se non lo è evidenzia subito una possibile (e grave) contestazione.

immagine Tutto Non Profit Procedura di ammissione a socio: controllate lo stauto dell'Associazione!

Già perché molto spesso negli statuti si trovano articoli come "L’ammissione all’associazione è subordinata alle seguenti condizioni: presentazione della domanda, pagamento della quota associativa e accettazione senza riserva del presente Statuto" oppure "I soci sono coloro che, maggiorenni, previa presentazione della domanda di appartenenza all’Associazione, versano la quota sociale".
Ebbene, se è vero come è vero che il pagamento della quota associativa perfeziona l'iscrizione di colui che oramai a tutti gli effetti può correttamente e tecnicamente definirsi "socio", versamenti di denaro contestuali alla richiesta di iscrizione o (peggio ancora) in assenza di specifica domanda di ammissione rappresentano spesso indizi nelle mani dei verificatori a sostegno della natura non "associativa" del rapporto quanto piuttosto dell'esistenza di quella "clientelare". Senza dilungarci su cosa già avevamo detto (chi volesse trova  il nostro approfondimento QUI e le relative conseguenze QUI), vediamo in estrema sintesi quali sono sul punto le risultanze della sentenza n. 5257 del 12.06.2015 della Commissione Tributaria Provinciale di Milano. Nel merito questa ha precisato come sia da ritenersi "socio" colui il quale abbia con l'Ente un vero e proprio rapporto di "appartenenza" e di condivisione con i valori espressi nello statuto, dal momento che in difetto se il rapporto si esaurisce con il mero acquisto di servizio (bene, corso, ...) ci si trova di fronte ad un semplice "cliente", con tutte le conseguenze del caso anche sul piano fiscale ed amministrativo.

In buona sostanza quindi, per tirare le fila:
1. verificate che nel Vostro statuto sociale sia riportato in maniera corretta l'iter di ammissione di un socio, dal momento che questo non costituisce una prassi fine a se stessa immaginata da un “freddo burocrate fuori dal mondo” quanto piuttosto certifica (o meno ...) la reale natura associativa dell'Ente;
2. cercate prima di tutto nello statuto sociale la risposte ai Vostri dubbi sul corretto svolgimento della vita associativa, e se qualcosa non Vi torna e/o mette a rischio il principi di uguaglianza, democraticitàdivieto di distribuzione di utili ... che devono necessariamente caratterizzare un Ente di tipo associativo correte ai ripari, perchè uno statuto non a norma può causare il disconoscimento della natura non profit dell'Ente e la conseguente perdita delle agevolazioni fiscali!

Tutto sul Non Profit: Procedura di ammissione a socio: controllate lo st...: Il tema della corretta ammissione di un'aspirante socio ad un’Associazione rappresenta uno degli aspetti cruciali che caratterizzano l...

mercoledì 6 gennaio 2016

Pensioni 2016 senza restituzioni né aumenti

Pensioni 2016 ferme, indice di rivalutazione pari a zero, Legge di Stabilità congela la restituzione della differenza con inflazione programmata 2015: circolare INPS.

La Legge di Stabilità evita ai pensionati di dover restituire uno 0,1% di rivalutazione legato al saldo fra inflazione programmata ed effettiva 2015 e alle stime 2016, per cui quest’anno gli assegni della pensione non si rivaluteranno ma almeno non si dovrà restituire nulla. Ci sono invece incrementi per gli assegni superiori a tre volte il minimo in base alla legge 109/2015, con la quale il Governo ha recepito la sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni restituendo a questi contribuenti parte della rivalutazione persa negli anni 2012 e 2013 per effetto del blocco stabilito dalla riforma Fornero di fine 2011. Tutti i dettagli applicativi sulla rivalutazione pensioni 2016 sono contenuti nella circolare INPS 210/2015. Vediamo tutto.
In base a quanto previsto dal decreto ministeriale dell’Economia 19 novembre 2015, le pensioni 2016 avrebbero perso, alla fine, uno 0,1%. Questo perchè l’inflazione reale 2015 è stata pari allo 0,2%, un punto in meno rispetto allo 0,3% programmato in base al quale sono stati calcolati gli assegni 2015, mentre l’indice di rivalutazione per il 2016 è pari a 0. Per evitare la decurtazione dello 0,1% è però intervenuta la Legge di Stabilità, che con il comma 288 ha rinviato al 2017 le operazioni di conguaglio relative al 2015. Quindi, non ci saranno tagli delle pensioni, ma nemmeno aumenti legati all’inflazione.
La circolare INPS riporta tutti i calcoli relativi al recupero sul 2015, legati alle diverse fasce di reddito pensionistico.
Attenzione: come detto il recupero, in base alla Legge di Stabilità, non avverrà nel 2016 ma, appunto, nel 2017. In pratica, gli assegni 2016 resteranno fermi. Le tabelle contenute nella circolare INPS rappresentano comunque il punto di riferimento per il calcolo delle pensioni 2016. La differenza fra quanto riportato dall’INPS e quanto incassato effettivamente, sarà quella che l’istituto di previdenza recupererà l’anno prossimo.
Importante: la Legge di Stabilità sospende i soli debiti relativi al differenziale di perequazione, mentre quelli ad altro titolo, relativi ad eventuali differenze di pensione per l’anno 2015, accertate durante le operazioni di rinnovo saranno trattenuti con le regole ordinarie.
C’è invece un aumento per gli assegni fra tre e sei volte il minimo, compresi fra 1.505,67 e 3.011,34 euro: in base al decreto pensioni 2015 (legge 109/2015), al recupero già effettuato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, bisogna aggiungere per gli anni 2014 e 2015 un adeguamento pari al 20% del tasso di inflazione 2012-2013, e per il 2016 un ulteriore 50%.
Fonte: circolare INPS 210/2015

martedì 5 gennaio 2016

Istat: nuovi pensionati con redditi più bassi, giù del 5,1% il numero delle pensioni di invalidità

Redditi dei nuovi pensionati inferiori rispetto a quelli dei cessati (13.965 euro contro 15.356 euro) e a quelli dei pensionati sopravviventi (17.146 euro), percettori cioè di trattamenti sia nel 2013 sia nel 2014. Lo rende noto l'Istat nel rapporto sulle condizioni di vita dei pensionati nel biennio 2013-2014. 
Nel 2014 i pensionati sono 16,3 milioni (-134 mila rispetto al 2013) e percepiscono in media un reddito pensionistico lordo di 17 mila 040 euro (+400 euro circa sull'anno precedente). Le donne sono il 52,9% e ricevono mediamente importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli maschili. Il calo nel numero dei pensionati si osserva per tutte le tipologie pensionistiche, ad eccezione delle pensioni sociali e di invalidità civile. È più marcato tra le pensioni di invalidità (-5,1%), tra quelle di guerra (-3,3%) e tra le indennitarie (-2,5%)

Inviato da Titta Ferraro il Lun, 04/01/2016 - 11:30

Sindaco Milano Informazioni - On Line: Lavoro e disoccupazione, la Giunta Pisapia ha fall...



Ormai è un dato di fatto. L’amministrazione Pisapia, che aveva promesso di risolvere la piaga della disoccupazione dei milanesi, ha fallito. E la battaglia per lo sviluppo economico è stata persa.
LE SPINE DI PALAZZO MARINO – Occupazione, sviluppo, crescita, riqualificazione. Le sfide perse di Pisapia in ambito economico non si contano. Senza contare il mancato rilancio e soluzione di vari punti critici della vita cittadina: per esempio Scali ferroviari e Ortomercato. Dopo la pausa natalizia saranno molti i milanesi che saranno ancora senza lavoro. I dati sull’occupazione nel capoluogo lombardo infatti non migliora rispetto a dodici mesi fa. Una giunta che secondo molti ha dimostrato inerzia anche sui temi economici, lasciando un’eredità infinitesimale dal punto di vista progettuale. Nessun piano di sviluppo concreto, nessuna visione sul futuro dei lavoratori milanesi. Solo, purtroppo, una tassazione da record.
L’ATTACCO – “La maggioranza ha messo colpevolmente da parte il bene della comunità per il vergognoso scontro politico che si sta consumando all’interno della coalizione di sinistra in vista delle primarie”, dichiara Corrado Passera, che attacca la gestione Pisapia-Balzani. “Il candidato-commissario-Amministratore Delegato da sempre di sinistra, incorruttibile, che invoca continuità con l’attuale amministrazione, si vanta di aver creato “tanto tanto lavoro”, riferendosi a quello temporaneo, quando non addirittura gratuito, attivato con Expo: ben altra quantità e qualità di lavoro servono ai milanesi che hanno raggiunto il record storico della disoccupazione. Per rilanciare il mercato del lavoro e quindi lo sviluppo di Milano”, conclude Passera  “ci vorrebbe una visione strategica a lungo termine. Quello che Pisapia e Balzani non sono stati in grado di dare”. 


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domenica 3 gennaio 2016

I ragazzi di Noragugume incontrano gli anziani

NORAGUGUME. Non lasciare soli gli anziani durante le feste quando la solitudine e l’età si fanno sentire più pesantemente. Era questo l’obiettivo della lodevole iniziativa promossa dal parroco di Noragugume, padre Andrea Rossi, per gli anziani che risiedono nella casa di riposo del paese.
Una trentina di ragazzi che frequentano l’oratorio dei Saveriani di Macomer hanno fatto visita agli ospiti della struttura che accoglie una dozzina di anziani e hanno trascorso con loro una giornata di festa sotto Natale all’insegna dell’allegria e della solidarietà. I ragazzi hanno suonato e cantato accompagnandosi agli strumenti e coinvolgendo gli anziani con i quali si è creato un piacevole momento di aggregazione.
È stato un momento molto gradito dagli ospiti della casa dell’anziano che hanno partecipato alla festa. Il tutto grazie alla disponibilità di don Andrea Rossi e del missionario
saveriano padre Peron. Un segno di vicinanza e integrazione tra i giovani e i meno giovani. La casa dell’anziano di Noragugume è una realtà nuova ma importante, anche in termini occupazionali. Agli anziani evita di essere sradicati dal paese dove hanno sempre vissuto. (t.c.)

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